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Nuovi scenari del prestito: la sinergia tra istituti finanziari

Data di pubblicazione: 2024-09-24Tempo di lettura: 4 minuti

La digitalizzazione, negli ultimi decenni, ha trasformato radicalmente il mondo dei prestiti - e non solo. I processi di richiesta e di erogazione del credito, sia per gli operatori che per gli utenti finali, sono infatti diventati progressivamente sempre più rapidi, immediati e facilmente accessibili da qualsiasi dispositivo e in qualsiasi luogo.

“La tecnologia ha abilitato una serie di innovazioni che hanno radicalmente trasformato l’intero settore finanziario. Dal mobile banking all’adozione del cloud, passando per l’applicazione dell’intelligenza artificiale e l’affermarsi delle criptovalute e delle app per gli investimenti” commenta Valentina Cianci, Head of Sales, Marketing & Business Development di OCS “In questo scenario, è cambiato anche il modo in cui l’utente percepisce e fruisce i servizi finanziari, con l’affermarsi della disintermediazione, il progressivo abbandono delle filiali e la richiesta di prodotti personalizzati. Così come i nuovi modelli fintech hanno reso la gestione del denaro più semplice, immediata e conveniente, la sinergia tra il segmento lendtech e gli operatori tradizionali ha cambiato profondamente la concezione del credito al consumo”.

I principali vantaggi del digital lending

Dalle trasformazioni in atto derivano alcune complessità aggiuntive, come per esempio la necessità, per gli operatori finanziari, di conformarsi a nuovi e più stringenti requisiti normativi volti a garantire la massima sicurezza e protezione dei dati. I benefici della digitalizzazione sono però indubbiamente più numerosi. Vediamone alcuni insieme:

  • Esperienza utente rapida e immediata: i prestiti tradizionali spesso richiedono lunghi tempi di approvazione mentre, al contrario, le piattaforme digitali consentono, grazie all’automatizzazione dei processi, di accelerare significativamente i tempi di richiesta, valutazione ed erogazione. La velocità, unita alla facilità d’uso e all’immediatezza, regala quindi un’esperienza sensibilmente migliorata: il richiedente può aprire la pratica e controllarne lo stato in qualsiasi momento e ovunque si trovi.
  • Ottimizzazione dei processi e dematerializzazione: grazie all’automazione, gli istituti di credito ottengono significativi risparmi, avendo modo di elaborare, nel medesimo lasso di tempo, un numero maggiore di prestiti. La disintermediazione, eliminando la necessità di supporti e di una rete capillare di filiali fisiche, contribuisce a contenere ulteriormente i costi: di conseguenza, gli operatori finanziari, tradizionali e non, sono in grado di offrire migliori tassi d'interesse e commissioni più basse. Inoltre, la dematerializzazione e l’abbandono della carta, oltre a portare ulteriori risparmi, consente agli istituti di credito di incontrare anche le aspettative della clientela più sensibile alle tematiche ambientali.
  • Maggiore inclusività: l’innovazione tecnologica amplifica i servizi offerti dalla banca, abilitando l’introduzione di soluzioni adatte (anche) ai segmenti di clientela storicamente esclusi dal sistema creditizio tradizionale. Un esempio è quello del nanolending, o microcredito, che da forma di finanziamento può diventare una vera e propria leva di inclusione finanziaria. Estendendo il campo, possiamo citare anche Buy-Now-Pay-Later ed e-commerce financing, strumenti di finanza integrata che permettono di accedere a forme di credito direttamente dal portale da cui si sta effettuando un acquisto, senza essere tenuti ad aprire ulteriori canali.

Le previsioni future e l’impatto dell’intelligenza artificiale

Pur essendo già una realtà concreta, la rivoluzione lendtech è di fatto ancora agli inizi: il mercato dei prestiti digitali è stimato a 453,32 miliardi di dollari nel 2024, ma si prevede che raggiungerà quota 795,34 miliardi di dollari entro il 2029, con un CAGR dell'11,90%.

Guardando agli scenari futuri, un ruolo sempre più preminente nella ridefinizione dell’ecosistema bancario è destinato ad essere ricoperto dall’intelligenza artificiale che, se ben applicata, consentirà di semplificare ulteriormente le operazioni quotidiane e migliorare la qualità dei servizi offerti: dalla personalizzazione delle interazioni alla gestione dei rischi in tempo reale, l’AI (generativa e non) promette infatti di abilitare nuovi e interessanti modelli di business.

Nel mercato del credito al consumo, uno dei principali impatti dell'Intelligenza Artificiale è nell'area del credit scoring. Gli algoritmi di AI, infatti, consentono di determinare con maggiore precisione l'affidabilità creditizia di un individuo, analizzando una gamma ampissima di dati, ottenuti da fonti differenti, come i pagamenti delle bollette, le abitudini di acquisto e persino l'attività sui social media. Un approccio di questo tipo abilita decisioni più accurate ed eque, specialmente nei confronti dei soggetti che, pur avendo una storia creditizia limitata, si dimostrano finanziariamente affidabili.

Il ruolo delle fintech nell’abilitazione di questa trasformazione

Il mercato del credito al consumo ha visto negli ultimi anni l’ingresso di player fintech sempre più specializzati e orientati verso il lendtech. Inizialmente questa apparente competizione era motivo di preoccupazione per le banche tradizionali ma, con il maturare del settore, è cresciuta anche la consapevolezza che la sinergia con le fintech può rivelarsi un prezioso alleato per rispondere al meglio alle nuove esigenze dei consumatori, sempre più orientate all’immediatezza e alla disintermediazione.

In questo scenario, il  modello di business di OCS rappresenta un unicum nel suo genere: fin dal 1984 l’azienda affianca i propri clienti nella trasformazione digitale, fornendo un know-how completo e abilitando nuovi strumenti tecnologici in grado di rispondere alle esigenze in evoluzione del mercato.

“L’innovazione non deve essere percepita come fine tout court ma come uno dei mezzi a disposizione per meglio servire un mercato sempre più mobile e intercettare nuovi cluster di consumatori digital native. Per abbracciare in toto i benefici della digitalizzazione, gli operatori tradizionali necessitano di un sostegno proattivo. Tra gli innumerevoli strumenti disponibili, è infatti cruciale concentrarsi su ciò che può portare un reale valore aggiunto: la sinergia con i provider tecnologici, per essere efficace, non deve quindi offrire solo strumenti e soluzioni ma anche nuovi metodi, per anticipare le tendenze e le esigenze emergenti nel settore” commenta Valentina Cianci, Head of Sales, Marketing & Business Development di OCS.

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