La digitalizzazione, negli ultimi decenni, ha trasformato radicalmente il mondo dei prestiti - e non solo. I processi di richiesta e di erogazione del credito, sia per gli operatori che per gli utenti finali, sono infatti diventati progressivamente sempre più rapidi, immediati e facilmente accessibili da qualsiasi dispositivo e in qualsiasi luogo.
“La tecnologia ha abilitato una serie di innovazioni che hanno radicalmente trasformato l’intero settore finanziario. Dal mobile banking all’adozione del cloud, passando per l’applicazione dell’intelligenza artificiale e l’affermarsi delle criptovalute e delle app per gli investimenti” commenta Valentina Cianci, Head of Sales, Marketing & Business Development di OCS “In questo scenario, è cambiato anche il modo in cui l’utente percepisce e fruisce i servizi finanziari, con l’affermarsi della disintermediazione, il progressivo abbandono delle filiali e la richiesta di prodotti personalizzati. Così come i nuovi modelli fintech hanno reso la gestione del denaro più semplice, immediata e conveniente, la sinergia tra il segmento lendtech e gli operatori tradizionali ha cambiato profondamente la concezione del credito al consumo”.
Dalle trasformazioni in atto derivano alcune complessità aggiuntive, come per esempio la necessità, per gli operatori finanziari, di conformarsi a nuovi e più stringenti requisiti normativi volti a garantire la massima sicurezza e protezione dei dati. I benefici della digitalizzazione sono però indubbiamente più numerosi. Vediamone alcuni insieme:
Pur essendo già una realtà concreta, la rivoluzione lendtech è di fatto ancora agli inizi: il mercato dei prestiti digitali è stimato a 453,32 miliardi di dollari nel 2024, ma si prevede che raggiungerà quota 795,34 miliardi di dollari entro il 2029, con un CAGR dell'11,90%.
Guardando agli scenari futuri, un ruolo sempre più preminente nella ridefinizione dell’ecosistema bancario è destinato ad essere ricoperto dall’intelligenza artificiale che, se ben applicata, consentirà di semplificare ulteriormente le operazioni quotidiane e migliorare la qualità dei servizi offerti: dalla personalizzazione delle interazioni alla gestione dei rischi in tempo reale, l’AI (generativa e non) promette infatti di abilitare nuovi e interessanti modelli di business.
Nel mercato del credito al consumo, uno dei principali impatti dell'Intelligenza Artificiale è nell'area del credit scoring. Gli algoritmi di AI, infatti, consentono di determinare con maggiore precisione l'affidabilità creditizia di un individuo, analizzando una gamma ampissima di dati, ottenuti da fonti differenti, come i pagamenti delle bollette, le abitudini di acquisto e persino l'attività sui social media. Un approccio di questo tipo abilita decisioni più accurate ed eque, specialmente nei confronti dei soggetti che, pur avendo una storia creditizia limitata, si dimostrano finanziariamente affidabili.
Il mercato del credito al consumo ha visto negli ultimi anni l’ingresso di player fintech sempre più specializzati e orientati verso il lendtech. Inizialmente questa apparente competizione era motivo di preoccupazione per le banche tradizionali ma, con il maturare del settore, è cresciuta anche la consapevolezza che la sinergia con le fintech può rivelarsi un prezioso alleato per rispondere al meglio alle nuove esigenze dei consumatori, sempre più orientate all’immediatezza e alla disintermediazione.
In questo scenario, il modello di business di OCS rappresenta un unicum nel suo genere: fin dal 1984 l’azienda affianca i propri clienti nella trasformazione digitale, fornendo un know-how completo e abilitando nuovi strumenti tecnologici in grado di rispondere alle esigenze in evoluzione del mercato.
“L’innovazione non deve essere percepita come fine tout court ma come uno dei mezzi a disposizione per meglio servire un mercato sempre più mobile e intercettare nuovi cluster di consumatori digital native. Per abbracciare in toto i benefici della digitalizzazione, gli operatori tradizionali necessitano di un sostegno proattivo. Tra gli innumerevoli strumenti disponibili, è infatti cruciale concentrarsi su ciò che può portare un reale valore aggiunto: la sinergia con i provider tecnologici, per essere efficace, non deve quindi offrire solo strumenti e soluzioni ma anche nuovi metodi, per anticipare le tendenze e le esigenze emergenti nel settore” commenta Valentina Cianci, Head of Sales, Marketing & Business Development di OCS.